LTE Cat.16 ma non aggregano in Italia…
Avete optato per un nuovo smartphone e siete ingolositi dai prezzi bassi di Xiaomi, Honor e, perché no, anche Pocophone? Beh, prima di effettuare l’acquisto, date un’occhiata a questo articolo!
Xiaomi, Honor e altri “low cost” fanno venire una bella scimmia al momento dell’acquisto di un nuovo telefono e non nego di essere stato tentato anch’io di acquistare il nuovo Pocophone (sempre di Xiaomi) per “aggiornare” il mio Mi A1.
Tuttavia, dai primi test, ho subito notato un problema che, se per molti potrebbe essere di poco peso, per me è una grave mancanza: il Pocophone, pur avendo un modem cat.16 (1042MB/s in download e 150MB/s in upload) in Europa non raggiungerà nemmeno un quarto di tale velocità, semplicemente perché il telefono non va in 4G Plus.
Purtroppo sono costretto a fare un paragrafo noioso in cui spiego cos’è il 4G Plus, quindi invito chi già è un espertone a skippare e andare oltre.
Per tutti gli altri, il 4G Plus è semplicemente la capacità del device di connettersi a più bande di 4G contemporaneamente (in Italia abbiamo 4 frequenze: 800MHz, 1800MHz, 2100MHz e 2600MHz; e ogni gestore ha le sue bande per ogni frequenza), dunque, se lo smartphone riesce ad utilizzare più bande e, più genericamente, più frequenze, la connessione sarà più veloce e migliore soprattutto nei luoghi ad alto sovraffollamento.
Sicuramente vi sarà capitato, magari in un outlet village il primo giorno di saldi o in una grande stazione o aeroporto, di vedere il dispositivo con tutte le tacche piene in 4G ma con una velocità di download veramente esigua; questo perché, in Italia, ormai siamo tantissimi con uno smartphone 4G e non sono rari momenti e zone di eccessivo carico per le BTS. In tal caso con il 4G Plus avremmo avuto, sicuramente, meno problemi di navigazione, permettendo di poter controllare il prezzo di quel vestito su Amazon e così via…
Ora, finito il sermone, è logico pensare che, nel 2018, un nuovo device abbia autonomamente il 4G Plus potendo aggregare almeno 2 bande (in gergo viene indicato nCA con n che è il numero di bande che può aggregare al più), in modo da sopperire ai problemi di congestione di cui sopra, tuttavia ho constatato che vari nuovi modelli in vendita in Italia ufficialmente (tra gli ultimi vedi Xiaomi Mi 8, Pocophone F1 e Honor Play) non riportano la dicitura 4G+ nella barra di stato e, chiedendo alle varie case, mi è stato risposto che, essendo fatti per altri paesi (vedi il Poco F1 per l’India) non hanno il 4G Plus in Europa… Peccato che vengano spacciate per versioni globali…
In pratica, la cosa più logica che mi viene da pensare è che, nonostante siano cat.16 (3 e 4CA, in base al modello), le case madri non abbiano pagato le licenze a Qualcomm (che le detiene) per l’aggregazione delle nostre bande, ma solo per quelle indiane o dei paesi per cui sono stati pensati.
Fin qui non ci sarebbe nessun problema, se non fosse che poi spacciano tali versioni per globali e adatte quindi all’Europa, quando, in realtà, da questo punto di vista, non lo sono.
Ora non voglio dire che questi modelli non vanno comprati per questa semplice mancanza, ma che una feature così, posso tollerare che non ci sia su un medio di gamma, capisco anche che non sia presente sul Poco F1 (visto che hanno puntato molto sulla reattività e speso tanto in tal senso), ma non posso proprio accettare che non stia su un top di gamma che costa 529€ nel mercato italiano.
Dunque, in particolare Xiaomi, se non ha rivali nella fascia 200-250€ con Redmi Note 5 e Mi A2 (tra i miei smartphone preferiti, anche questi rispettivamente cat.6 2CA e cat.12 3CA, ma entrambi senza Plus in Europa), dovrebbe rivedere le strategie per i top di gamma, in quanto rischia di scontrarsi con devices del calibro di Honor 10 e OnePlus 6.