Durante una brevissima vacanza in Sardegna, sono riuscito a provare i “nuovi” ATR 365 della flotta regionale di Trenitalia. Come sono dal vivo?
Olbia – Ozieri-Chilivani
Arrivato di mattina presto ad Olbia, mi dirigo verso la vecchia stazione. La nuova (Olbia – Terranova) è leggermente più lontana e, ancora, presente in modo strano sull’app Trenitalia, usata per comprare i biglietti. Il primo treno è il 4753 per Cagliari e qui c’è la prima grande delusione: è un Minuetto diesel.
Non fraintendetemi, adoro i Minuetto (sia in versione elettrica che a gasolio), tuttavia è un altro treno quello che vorrei provare. La mia tappa finale, tuttavia, non è il capoluogo di regione, bensì, Porto Torres e, per arrivarci, metterò a dura prova il sistema di trasporto pubblico sardo.
Il cambio treno ad Ozieri
Dopo un’ora di viaggio, arriva il primo cambio mezzo: nella sperduta stazione di Ozieri – Chilivani si scende al binario 1 e sul 3 c’è il treno per Sassari. Ci tengo a ringraziare la capotreno perché, con estrema gentilezza, ha spiegato a tutti i viaggiatori non diretti a Cagliari come fare per raggiungere il terzo binario, sebbene non fosse così complicato: un vero tocco di classe.
E qui avviene una magia ferroviaria che, alle nostre longitudini, sarebbe quasi impensabile. Quasi contemporaneamente arrivano il treno 4753 su cui mi trovavo, il suo omologo proveniente da Cagliari (4750) e il 5163 da Sassari che termina la corsa proprio ad Ozieri. Quindi, con una precisione svizzera, c’è tutto il tempo necessario, per me, di spostarmi al binario 3 dove il 5163 diventa 5162 e torna indietro verso Sassari e, simultaneamente, ai viaggiatori da Cagliari che condividono la mia stessa destinazione, di spostarsi dal 4750 (binario 2) verso lo stesso binario 3; tutto ciò mentre i passeggeri da Sassari diretti a Olbia e Cagliari possano fare esattamente il percorso inverso.
Un valzer meticoloso che mi ha realmente colpito: bastano anche solo 5 minuti di ritardo da parte di un solo treno per rovinare questa perfezione.
Ecco l’ATR 365
Ci avevo già rinunciato, mai mi sarei aspettato che, per una tratta secondaria (se così la possiamo definire), sarebbe stato usato il nuovo treno di CAF. Invece, eccolo qui, arrivare fresco fresco, anche se un po’ sporco, da Sassari.
Salgo nella prima carrozza e noto che i sedili sono veramente comodi e spaziosi, oltre ad essere numerati. Probabilmente era stato ipotizzato il loro ingresso nel segmento Intercity.
La loro velocità massima, come già detto, sarebbe di 180 km/h ma, nelle tratte senza SCMT, è limitato a 160, col pendolamento disattivato.
Nonostante il pendolamento non attivo, in una tratta tortuosa come quella per Sassari da il meglio di sé: silenzioso e scorrevole, un vero piacere.
Arriviamo ora, però, ai punti dolenti. Purtroppo, almeno internamente, non è stato trattato molto bene, per esempio, la mia tendina parasole non funzionava e aveva un’aria decisamente vissuta. Escludendo ciò, tuttavia, mi è sembrato un buon prodotto e, sicuramente, una ventata d’aria nuova per la Sardegna, in attesa dei Blues e dell’elettrificazione.
Sassari – Porto Torres
L’ultima tratta è coperta dagli autobus dell’azienda locale, ARST, in alcuni momenti c’è un mezzo ogni 20 minuti. Tuttavia, è un peccato che non si possa utilizzare il treno, viste le pochissime corse su Porto Torres e la linea funzionante alla perfezione.
Nonostante ciò, riesco ad arrivare puntualissimo alla destinazione, devo dire che tutto ha funzionato a meraviglia.
La mia esperienza con i trasporti sardi finisce qui, ma non potrei esserne più soddisfatto, vista la bontà dei collegamenti. Dispiace soltanto che alcune tratte, pur coperte da ferrovia, siano percorse solamente da autobus, un vero peccato…