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Un anno con il Tamron 18-200mm

Dopo più di un anno passato con questo splendido compagno di scatto, posso dirvi la mia!

Descrizione & Specifiche tecniche

Il Tamron 18-200 è un obiettivo tuttofare per APS-C (Canon EF e EF-M, Nikon, Sony reflex e mirrorless e Pentax) con focale variabile da 3.5 a 6.3, in particolare, chiude a f/5.0 a 50mm, mentre è a f/6.3 oltre i 150. La distanza minima di messa a fuoco varia da 50cm (a 18 e 200mm) fino ai 75cm circa (a 70mm): è, quindi, veramente difficile usarlo come obiettivo per i macro, nonostante a 200mm non sia poi così pessimo anche in questo ambito. L’ottica è composta da 16 elementi in 14 gruppi e il diaframma è a 7 lamelle.

Come si comporta

Dopo più di un anno di utilizzo (regalato dalla mia fidanzata a maggio del 2017), è stata sempre la mia lente preferita per i viaggi e per le uscite, in quanto le possibilità di scatto sono praticamente infinite. La ghiera dello zoom è rimasta bella dura per la massima precisione, mentre quella della messa a fuoco manuale è morbida al punto giusto. E’, inoltre, presente il classico “lock” di Tamron per il blocco dei movimenti, in modo tale che l’obiettivo, messo a testa in giù, non “caschi” fino ai 200mm. Il pratico sistema VC (Vibration Compensation) messo a punto dalla Tamron non fa rimpiangere gli ottimi sistemi di stabilizzazione IS di Canon: il VC è un sistema di stabilizzazione passiva dell’obiettivo che “rallenta” i movimenti della mano, molto utile in condizioni di scarsa luce, Tamron dichiara una stabilizzazione di 4 stop, ma sarà veramente difficile oltrepassare i 3. In generale l’obiettivo si trova perfettamente a suo agio nelle ore diurne dove non si risente troppo della focale abbastanza chiusa, mentre soffre di più al calar del sole dove dovremo necessariamente alzare gli ISO e/o abbassare i tempi della nostra macchina. Io l’ho provato con diverse Canon APS-C grazie soprattutto all’ufficio stampa Canon che me le aveva fatte testare e, ovviamente, con la mia vecchissima, ma ancora solidissima, EOS 350D: è, logicamente, un obiettivo più adatto a macchine moderne, in quanto, con la mia, ogni 10min ca. si imballa il collegamento e va scollegato e riaccoppiato (nulla di trascendentale), tuttavia si è sempre comportato benissimo e, raramente, le foto sono state da buttare.

Ecco uno slideshow con alcune delle foto più belle che ho scattato con questo obiettivo (con PP base), per altre foto puoi visitare il mio profilo Instagram!

Conclusioni

Il 18-200 è il classico obiettivo tuttofare perfetto per i viaggi e non ha pretese da serie L Canon, tuttavia è un perfetto compagno di scatto, non sbaglia mai un colpo (anche la messa a fuoco automatica è sempre stata perfetta) e vale tutti i 200-250€ che costa. Va scelto, secondo me, se siamo alle prime armi e serve un obiettivo generico per fare tante foto (per imparare meglio optare per le focali fisse) o se vogliamo un obiettivo da portarci dietro anche nelle situazioni più avverse, ovviamente a patto di avere una APS-C compatibile. Tuttavia la stessa Tamron fa obiettivi molto simili anche per altri formati (28-300 per FF e 14-150 per m4/3), senza contare il 18-400 che sono veramente curioso di provare. In ogni caso, il mio consiglio, per quel poco che vale, è di non sovrastimare ciò che andremo a comprare: ci troveremo davanti un buon obiettivo tuttofare che fa al 100% il suo compito, ma certamente, un 17-55 f/2.8 avrà una qualità e un’apertura nettamente superiori. Dipende esclusivamente dalle vostre esigenze!